Wednesday, July 6, 2011

I got mail


Few other pleasures equal to the one of receiving a book in the mail, by a friend, while at work.
I have never read any of her books, but apparently Andrew Wilson's shortlisted for the Whitbread award biography of Patricia Highsmith is a good start because it reads like a novel and because it includes her letters, diaries and notebooks found after her death.
Although Graham Greene described her as the "poet of apprehension", and Gore Vidal as one of the finest American modernists writers, her novels found a warmer welcome in Europe than her homeland and maybe the Dictionary of Mystery writers can in part tell us why it was so when , under Highsmith, we read, quote: " It has been said that Highsmith's work evokes horror, fear and guilt, but the guilt is all in the mind of the reader; it is the lack of guilt that makes the stories horrifying." As she said in her 'Plotting and writing suspense fiction' , she felt that, quote: " Art has nothing to do with morality, convention or moralizing".....interesting gal.
It should be an interesting read.

1 comment:

  1. Wow! This post is an intriguing story as the Tales of Mistery of Edgar Allan Poe.

    Prendiamo in esame l’antefatto e gli indizi che ci introducono nel fitto mistero che circonda il post.
    Il 22 giugno scorso un non meglio identificato “amico” si reca presso le poste centrali di Baile Atha Cliath, alias Città del guado fortificato ( leggi Dublino )
    Rivolgendosi alla cortese impiegata dai capelli rossi e punteggiata di lentiggini chiede di spedire un pacco postale con destinazione Seattle.
    Who is He?
    Perché mai indirizza il contenuto della busta a The Boss, rischiando che il postino la dirotti a casa Springsteen?
    La scrittura è nervosa, la destinazione finale scarabocchiata, come se da ultimo il nostro amico avesse avuto un ripensamento, o temesse di aver confuso città.
    Ma no, la spiegazione più convincente me l’ha fornita quel genio dell’investigazione di Aguste Diofà Dupin, facendomi notare che il trattino sulle “t” è come l’ala di un cargo postale, un segno scaramantico e augurale cui affidare il prezioso dono, la raffigurazione del piede alato di Hermes per invocare una rapida consegna.
    Del resto, osservando le profonde lacerazioni cui è stata sottoposta la busta all’apertura, A.Diofà D. non ha dubbi su quanto divorata dalla curiosità dovesse apparire la destinataria stessa, che pure di libri ne maneggia in grande quantità e riconosce al tatto ancor prima che alla vista.
    Eeeeh…qui ci vorrebbe la penna di Patricia Highsmith per arricchire la trama e con un colpo d’ala risolvere il mistero.
    Servirebbe il genio di Alfred Hitchcock per trarne un film come L’altro uomo.
    Ma basta il fiuto di Monsieur Diofà Dupin per affermare con l’infallibile piega del labbro superiore:
    “ Cherchez la femme! “

    p.s. nota di servizio per le mie donne: ora che siete tre a uno, non strapazzatemi l’unico uomo di casa.

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