Wednesday, November 2, 2011

Bibliomania


It is well established by now that reading this blog is the equivalent of squatting down with your ear attached to a World War One style radio, trying to tune in cracking and rebellious frequencies that cannot hold it steady for more than a minute, in the equation of the big picture.
Given that, in the equation of the big picture, the ramblings of a bibliomaniac equal to the whisper of a flower shaking the dew drops off of its petals, I can comfortably rest assured nobody went deft.
Do not let the title mislead you, this post's intent still is to describe what happens when a bookseller buys books; a bookseller is, de facto, a bibliomaniac in disguise. Buying for the bookstore is just an excuse.
There cannot be a bookseller without a book collector and if you ask any bookseller, are you a collector of books yourself? ( a gentler approach to the cruder: are you a bibliomaniac?) they will immediately lower their eyes to hide an expression full of embarassment and they will timidly reply with a sheepish yes. Their house is packed with books up to the ceiling, they have books in storage and they recently invaded their mother's basement with boxes full of the result of their obsession.
Given this context, whether the destination is their own private shelves or those overstocked bookstore shelves matters little because the bookstore is an extension of their need to collect.
The need to collect will never fade away or be replaced; there isn't such a place as "bibliomaniac anonymous" to go and get treated, and the consequences can be devastating, especially financially, but as Jeanette Winterson so perfectly puts it in her essay "the physiometry of books" I recently stumbled on and highly recommend:
it is all a matter of priorities and the way you look at it: your broken window was skillfully and hermetically sealed with plastic so that you could afford your next fix.
From a practical point of description, when out in the jungle, the book scout is a full on hunter: all the senses are in the alert mode, dueller's squeezed eyes, the hands ready to strike, their mind pushing away every unnecessary thought ( why didn't I use the bathroom before ).
From a psychological point of view, million thoughts travel through the hunter's brain's nerves at the speed of light: Hal needs " reading literature like a professor" and " In the heart of the sea", here they are, good shape, mission accomplished; I already have eight copies of "Little Bee" I'll better pass on this one; if I only found a copy of that Hunger Games series everybody want right now, for the life of me I can never find that book used anywhere; Devil in the White City, yes, Time traveller's wife, deceased ( yes, some books die), help, help, The Help, Jody Picoult, nope, Vocabulary of Chinese medical terminology....mmmyes, dear Millenium series isn't it a little too early for you to die?; oh look a beautiful hardback copy of Stendhal's travelogue to Roma, Napoli and Firenze, I am keeping this one.
And so on and so forth...

5 comments:

  1. I love this! You are my favorite bibliomaniac!

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  2. Il piacere e la curiosità della ricerca sono il pane di lievito che ci permette di crescere quotidianamente, in ogni campo.
    La tenacia del piccolo esploratore, propria della natura umana, la molla che spinge ad immergerci, alla ricerca della perla nascosta.
    Tuffare le mani nella materia, sia essa rappresentata sotto forma di seta, borse e cappellini sulle bancarelle di Porta Palazzo, sia accatastata alla rinfusa sugli scaffali e le grandi ceste di libri del Seattle Goodwill Ballard Store, coniuga all’attrazione per quanto si nasconde alla vista la speranza di fare il colpo grosso, laddove intuizioni e occhi meno affinati dei nostri sono passati oltre.
    Certo, non bisogna sottovalutare i rischi di una compulsiva spinta all’acquisto, come del possesso fine a se stesso, sempre in agguato nelle società del benessere.
    Tuttavia, se proprio un difetto vuoi che te lo riconosciamo, va bene.
    Quello della bibliomania, mi rende particolarmente felice.

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  3. Easy Runner, ci hai impiegato un po' piu' del solito a rispondere, non mi dire che ti eri distratto un attimo e ti sei schiacciato un bel pisolino!
    Proprio ieri,durante una delle mie esplorazioni Magellanesche ( ma guarda un po' che parola mi e'venuta fuori) ho trovato "Il Decameroncino", una selezione del Decameron per bambini a cura di Carlo Montella, in italiano, edizioni Giunti-Nardini,1975 e nella prefazione l'editore scrive: Piu' che un campionario,un approccio destinato a tradursi,quando i giovanissimi lettori di oggi saranno diventati maturi,nella curiosita' di avvicinare il testo originale. Curiosita',una parola non adoprata a caso poiche' la curiosita' e' stata da sempre la matrice della cultura." Vero no?

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  4. Dear sunny heart of the Pike Place Market,

    facciamo finta che non abbia letto il passaggio ove si rimarca un ritardo di cinque giorni nel commentare.
    Considerando che i tuoi di post hanno cadenza mensile, se schiaccio un pisolino io, dovrei preoccuparmi per la tripanosomiasi che uno sciame di mosche tze-tze potrebbe averti procurato.
    Questo Decameroncino per bambini è una vera chicca.
    La storia del giovane chimico di Boston, che inventa con la stessa formula un’acqua rigeneratrice per capelli e un dentifricio sbiancante e poi lo fa testare alla fidanzata, che distrattamente inverte le boccette con esiti disastrosi, è spassosa.
    Curiosa, sì.
    E la curiosità, ne sei testimonianza vivente, viene sempre premiata.

    easyncorsa ti saluta :)

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  5. Ritratto tutto.
    Prima che sia troppo tardi.
    Avanti che, con beffardo compiacimento, tu metta in atto la vendetta è un piatto che si serve freddo.
    Come si usa dire negli anfratti delle vallate del Piemonte nord-occidentale:
    “ Credeva di aver preso il toro per le corna e invece aveva preso una mucca per le palle “.
    Ebbene sì, esistono due Decameroncini almeno.
    Quello da te citato di Carlo Montella, che io ho bellamente ignorato, e il Decameroncino di tale Luigi Capuana, che lo diede alle stampe al solo scopo d'incastrare il sottoscritto.
    L’equivoco tuttavia si porta a casa un merito, quello di averci messo in relazione con il giovane chimico Lost Loiterer e la spensierata fidanzata di lui, Miss Mary Stybel, in una storia comica quanto paradossale.
    Tutto il male non viene per nuocere e, come uso a fare nelle gare di resistenza, easy runner esce allo sprint, "spiezzando" anche le trappole.

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